Lampade iconiche: (alcuni) capolavori del light design che hanno fatto la storia

Lampade iconiche: (alcuni) capolavori del light design che hanno fatto la storia

L’illuminazione è uno degli elementi più potenti nella riuscita di un progetto d’interni. La luce incide profondamente sul benessere psicofisico di chi vive uno spazio: una sapiente fusione di estetica e funzionalità attraverso il light design può trasformare radicalmente un ambiente, definirne il carattere, influenzarne la percezione e migliorare il comfort.

Protagoniste indiscusse dell’illuminazione sono le lampade e i lampadari. Che siano a sospensione, da parete, da terra o da tavolo — opulenti o minimalisti, pensati per diffondere luce generale, d’accento o funzionale — non sono mai semplici fonti luminose. Sono veri e propri elementi di design, capaci di valorizzare uno spazio grazie alle loro forme, materiali e giochi di luce. In particolare, i lampadari di design sono vere opere d’arte: non solo arredano, ma definiscono l’identità di un ambiente con la loro presenza scenografica.

Nel corso del tempo, numerosi designer si sono confrontati con l’illuminazione come elemento chiave dell’arredamento, dando vita a progetti e oggetti iconici che hanno segnato la storia del design. Alcuni di questi pezzi sono diventati veri oggetti da collezione, capaci di illuminare con stile e personalità.

Dai sontuosi lampadari in cristallo, simboli di eleganza classica, ai modelli contemporanei dalle linee essenziali e futuristiche, l’evoluzione del design illuminotecnico ha seguito — e spesso anticipato — le tendenze estetiche e funzionali di ogni epoca. Materiali innovativi, tecnologie avanzate e soluzioni sostenibili hanno reso la luce un elemento sempre più personalizzabile, adattabile a ogni stile e necessità.

Oggi il lampadario non è più un semplice complemento d’arredo: è il protagonista dello spazio, capace di ridefinire gli ambienti e creare atmosfere uniche. Accese fanno luce, spente sono vere e proprie sculture.

Abbiamo sfogliato decenni di storia del design della luce, confrontato forme, materiali e visioni. Non è stato facile decidere cosa includere e cosa, purtroppo, lasciare fuori.
Quella che vi presentiamo è una selezione ragionata — e sentita — di alcune delle lampade più iconiche: veri capolavori che hanno attraversato il tempo, lasciando un’impronta profonda nel mondo del light design.

Lampade da tavolo di design: le iconiche che hanno fatto la storia

 La Banker’s Lamp – Harrison D. McFaddin

lampade iconiche di design - Banker’s Lamp

La Banker’s Lamp è una delle lampade da scrivania più iconiche di sempre, facilmente riconoscibile per il suo paralume in vetro verde e la base in ottone. Brevettata nel 1909 da Harrison D. McFaddin con il nome Emeralite (unione di “emerald” e “light”), fu apprezzata fin da subito per il perfetto equilibrio tra eleganza austera e funzionalità. Diffusissima in banche, biblioteche e uffici, deve parte del suo successo alla convinzione che il verde aiutasse la concentrazione e riducesse lo stress. Viene chiamata anche come Lampada Churchill.

Negli anni ’30, la sua popolarità raggiunse l’apice, ma la Seconda Guerra Mondiale rallentò la produzione a causa della difficoltà di reperire vetro europeo. Furono così introdotte versioni in metallo, meno raffinate, mentre l’azienda cambiava gestione e nome. Dopo una lenta decadenza, la produzione si fermò definitivamente nel 1962.

Oggi la Banker’s Lamp è considerata un oggetto cult: ancora riprodotta in tutto il mondo, le sue versioni originali sono diventate preziosi pezzi da collezione. Un classico intramontabile che racconta una storia.

Bilia – Gio Ponti

lampade iconiche di design - Bilia

La lampada Bilia è una delle creazioni più conosciute di Gio Ponti, maestro del design italiano.

Progettata nel 1931, questa lampada da tavolo dalle dimensioni compatte, rappresenta perfettamente la poetica di Ponti caratterizzata da eleganza ed essenzialità, tipiche del design razionalista.

Geometrica e scenografica, è composta da una base conica in metallo, disponibile in diverse varianti di colore, su cui con un illusorio (e impossibile) equilibrio, poggia una sfera in vetro opalino che diffonde una luce morbida e avvolgente.

Ha un forte impatto estetico e uno stile senza tempo: la sua forma minimalista la rende ancora oggi estremamente attuale e versatile, permettendo di adattarsi a qualsiasi stile di arredamento, dal classico al contemporaneo.

Oggi la lampada Bilia è prodotta da FontanaArte, azienda storica del design italiano, continua ad essere un oggetto di culto per gli appassionati di interior design.

Pipistrello – Gae Aulenti

LAMPADA PIPISTRELLO DONNE DEL DESIGN

Disegnata nel 1965 da una delle poche grandi architette e designer italiane del ‘900: Gae Aulenti – nota anche per progetti come il Musée d’Orsay di Parigi – la lampada Pipistrello è ancora oggi un emblema del design d’interni.

Originariamente realizzata per il progetto di due store Olivetti, a Parigi e Buenos Aires, fu solo in seguito che la Martinelli Luce decise di metterla in produzione per una distribuzione su larga scala.

Il suo design rappresenta un perfetto equilibrio tra le influenze Art Nouveau e il Razionalismo degli anni ’60. L’elemento distintivo è il diffusore in metacrilato opalino, che con la sua forma ricorda le ali spiegate di un pipistrello, da cui prende il nome.

La base telescopica in acciaio inox o metallo verniciato permette di regolare l’altezza, caratteristica che la rende una delle prime lampade hi-tech del design italiano.

Prodotta ininterrottamente da Martinelli Luce sin dal suo debutto, la lampada Pipistrello è considerata un simbolo del design italiano degli anni ’60 ed è ancora oggi desideratissima, perfetta in qualsiasi ambiente.

Atollo – Magistretti

lampade iconiche di design - atollo magistretti

 La lampada da tavolo per eccellenza, impossibile non averla mai vista: protagonista di riviste, set cinematografici, spessissimo presente in ambienti sofisticati.

Nata nel 1977 dal genio di Vico Magistretti, la lampada Atollo vince il Compasso d’Oro nel 1979. Incarnazione perfetta della filosofia del suo grande designer, fondata sulla purezza geometrica, riflette perfettamente il pensiero di Magistretti: “Amo le forme geometriche. Amo fare cose essenziali che sembrino niente”, disse.

Con Atollo, Magistretti reinterpreta la classica abat-jour attraverso l’equilibrio di tre forme pure – un cilindro, un cono e una semisfera – dando vita a un oggetto tanto essenziale quanto elegante, destinato a diventare un’icona dell’illuminazione.

Disponibile in tre dimensioni e in diverse finiture – bianco, nero, bronzo satinato e oro satinato – Atollo continua a essere sinonimo indiscusso di stile.

Tolomeo – De Lucchi/Fassina.

lampade iconiche di design tolomeo

Disegnata nel 1987 da Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina, grandi esponenti del Radical Design degli anni 70. la Tolomeo è diventata in breve tempo la lampada da scrivania per eccellenza. Nonostante siano passati oltre quarant’anni dalla sua creazione, il suo design è ancora oggi attualissimo.
I due progettisti hanno reinterpretato il concetto delle classiche lampade a molla, arricchendolo con tecnologie moderne e un’estetica essenziale ma estremamente funzionale. Con le sue linee leggere e il perfetto equilibrio tra forma e movimento, la Tolomeo ha conquistato il pubblico fin da subito, diventando un bestseller e vincendo il Compasso d’Oro nel 1989.
La sua versatilità la rende adatta a una vasta gamma di contesti, dagli uffici più minimalisti agli ambienti domestici contemporanei. Oggi la produce Artemide in numerose varianti e colori. Si conferma un classico del design italiano, capace di coniugare praticità e innovazione e stile.

Le lampade da parete iconiche: modelli di design che hanno fatto la storia

Lamp Gras n.312 – Bernard Gras

Lamp Gras n.312 – Bernard Gras lampada

Funzionale e dal carattere senza tempo, La Lampe Gras n.312 è una delle varianti della celebre serie di lampade progettate nel 1921 dal francese Bernard-Albin Gras, pioniere del design industriale.  Questa versione è caratterizzata da una struttura da parete con braccio articolato e orientabile, che permette di dirigere la luce in modo preciso, mantenendo sempre una forma essenziale e solida. Offre una massima mobilità senza nessuna vite visibile e con giunture molto pulite.

Le Corbusier ne fu un grande estimatore e vi si ispirò in numerosi suoi progetti d’interni.

Oggi prodotta dal marchio DCW éditions, la Lampe Gras n.312 è disponibile in diverse finiture e colori, mantenendo intatto lo spirito originale del progetto.
Un oggetto capace ancora di integrarsi sia in ambienti industriali che in contesti domestici contemporanei o negli uffici.

Potence Pivotante – Charlotte Perriand

Potence Pivotante – Charlotte Perriand

È una creazione estremamente rappresentativa del design del Novecento, firmata da Charlotte Perriand nel 1938, il periodo in cui collaborava con Le Corbusier e Pierre Jeanneret. La lampada da parete orientabile Potence Pivotante incarna l’eleganza dell’essenzialità, estremamente semplice ma affatto banale, interpreta una visione funzionale dello spazio, in cui ogni elemento deve essere utile e minimale. Formata da un braccio lungo e snodato che termina con una lampadina nuda, priva di paralumi, ruotando, forma un segno grafico sulla parete e illumina con precisione zone diverse dell’ambiente. Un chiaro richiamo alle linee pulite dell’architettura modernista. Nessuna decorazione superflua, solo equilibrio tra forma e funzione, sobrietà e stile. Perfetta per un soggiorno, uno studio ma anche per la zona notte. Intramontabile, in linea con i principi del modernismo funzionalista, dialoga con interni contemporanei e si adatta ad ogni stile. Nemo Lighting la produce fedelmente al progetto della grande Charlotte.

Lampe de Marseille – Le Corbusier

Lampe de Marseille – Le Corbusier

Progettata da Le Corbusier tra il 1949 e il 1952 per l’Unité d’Habitation di Marsiglia – edificio simbolo del Movimento Moderno, inaugurato nel 1952 – la Lampe de Marseille prende il nome proprio da questo straordinario progetto architettonico. La lampada fu ideata durante la fase di realizzazione dell’edificio e incarna perfettamente la filosofia del suo autore: unire forma e funzione in un equilibrio perfetto. Dal marcato stile industriale, la Lampe de Marseille si distingue per la sua struttura funzionale: due diffusori conici orientabili, un braccio a doppio snodo e una base rotante permettono di ottenere un’illuminazione sia diffusa che direzionata. Si adatta con naturalezza sia ad ambienti residenziali che a spazi pubblici o professionali, integrandosi armoniosamente in qualsiasi stile architettonico grazie alle sue linee essenziali e scultoree.

Ancora oggi prodotta da Nemo Lighting, è disponibile anche nella versione Mini, oltre che in finiture sofisticate come grigio opaco, bianco satinato e nero opaco. La Lampe de Marseille resta una delle più eleganti e riconoscibili espressioni del design modernista: un oggetto ricco di storia che illumina lo spazio con carattere e funzionalità.

AP2BD Serge Mouille

AP2BD – Serge Mouille

Creata nel 1953 dal maestro del design dell’illuminazione Serge Mouille, la AP2BD è una lampada da parete che rappresenta alla perfezione lo stile unico del designer: minimalismo sofisticato, artigianalità impeccabile e forte impatto estetico.

Con un design ispirato all’anatomia umana, La AP2BD affascina per la sua silhouette leggera e dinamica.

Si compone di due sottili braccia mobili in metallo nero, la cui forma sinuosa evoca un senso di movimento e armonia; diffusori metallici regolabili alle estremità, progettati per orientare la luce in direzioni diverse, creando affascinanti giochi di luce e ombra; riflettori bianchi interni, che amplificano la luminosità, garantendo un’illuminazione intensa e uniforme.

La AP2BD è molto più di una semplice lampada: è un capolavoro artigianale in cui la purezza delle linee incontra la funzionalità. Ogni elemento è studiato per offrire eleganza senza eccessi, adattandosi con naturalezza a qualsiasi ambiente: Classico, per un tocco di sofisticata discrezione; Contemporaneo, per chi ama design essenziali ma distintivi; Industrial, dove i materiali e le forme nette trovano la loro massima espressione.

Nonostante una storia lunga oltre 70 anni, la AP2BD mantiene un design sorprendentemente moderno e attuale. Continua a essere prodotta secondo il progetto originale, con la stessa attenzione artigianale ai dettagli che Serge Mouille dedicava a ogni creazione.

La AP2BD  è un pezzo cult per ambienti ricercati, un vero e proprio simbolo di raffinatezza ed essenzialità. Capace di trasformare ogni spazio con il suo carattere unico, questa lampada rimane una scelta perfetta per chi cerca un design intramontabile che coniughi stile, qualità e personalità.

Con la AP2BD, Serge Mouille ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del design, offrendo un’illuminazione che è al tempo stesso arte, architettura e funzionalità.

265 – Paolo Rizzatto

265 – Paolo Rizzatto

Nel 1973, l’architetto e designer milanese Paolo Rizzatto firma il suo debutto nel campo dell’illuminazione con un progetto destinato a diventare un’icona: la Lampada 265. Con questa creazione, Rizzatto esplora per la prima volta un ambito che in seguito sarebbe diventato il suo punto di forza: il light design.

“Il motivo per cui volevo disegnare una lampada non era produrre un oggetto, ma produrre luce: una lampada che aiutasse a migliorare l’esperienza umana di uno spazio architettonico.”

Con queste parole, Paolo Rizzatto descrive il suo approccio progettuale, evidenziando una visione che va oltre la semplice funzione dell’oggetto per concentrarsi sull’esperienza sensoriale e spaziale della luce.

La 265 si distingue per la sua struttura essenziale e geniale. È una lampada da parete asimmetrica e orientabile, composta da un lungo braccio girevole (2 metri nella versione originale) che permette di regolare la posizione della luce; un contrappeso a forma di cono, fissato al muro, che bilancia il braccio e ne consente il movimento fluido; un diffusore con testa rotante a 360°, che permette di dirigere la luce con precisione ovunque si desideri.

Le lampade da terra famose: modelli iconici di design

Fortuny – Mariano Fortuny

FORTUNY LAMPADA

Ideata nel 1907, la lampada Fortuny è ancora oggi straordinariamente contemporanea e intramontabile. Il suo creatore, lo spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo – artista eclettico e visionario – si ispirò al treppiede della macchina fotografica e, invertendo il paralume, ideò un nuovo modo di orientare la luce. Nacque così una lampada che rivoluzionò l’illuminazione scenica grazie a un innovativo sistema di luce indiretta pensato per il palcoscenico. La nuova versione con tessuto Silver della celebre tessitura Rubelli ne conferma il valore senza tempo. Indiscussa protagonista in un ambiente, una lampada che non passa di certo inosservata!

luminator – Pietro Chiesa

luminator – Pietro Chiesa

Nel panorama del design italiano degli anni Trenta, pochi oggetti hanno saputo incarnare l’avanguardia e la purezza formale come la lampada Luminator, progettata da Pietro Chiesa nel 1933. Ancora oggi in produzione grazie a FontanaArte, azienda con cui Pietro Chiesa ha collaborato a lungo come direttore artistico. Luminator rappresenta una delle prime espressioni di illuminazione indiretta con un’idea rivoluzionaria: la luce sale, punta il soffitto. Niente paralumi e ornamenti, un corpo metallico che si apre leggermente verso l’alto dirigendo la luce che si rifrange sul soffitto creando un’atmosfera morbida e avvolgente. La base è in ghisa. Un design sperimentale che riflette i principi del razionalismo italiano, capace di dialogare con naturalezza con ambienti classici e moderni, una presenza scultorea malgrado la sua essenzialità. Mantiene intatto il suo fascino anche a distanza di novant’anni ed è tutt’ora presente in collezioni museali e in interni firmati dai più grandi architetti e interior designer.

Parentesi  – Achille Castglioni / Pio Manzù

Parentesi – Achille Castglioni Pio Manzù

Disegnata da Achille Castiglioni e Pio Manzù, e prodotta da Flos a partire dal 1971, Parentesi incarna funzionalità e minimalismo e rappresenta una vera icona del disegno industriale tutta italiana e mai tramontata. Una lampada che si muove nello spazio. È il risultato della collaborazione tra due menti geniali che incarna perfettamente la fusione tra funzione e forma poetica L’intuizione fu di Pio Manzù, l’idea era quella di una lampada regolabile che scorresse lungo un cavo teso tra soffitto e pavimento. Alla premautura scomparsa, nel 1969, di Pio Manzù, Achille Castiglioni riprese e completò il progetto, sostituendo l’asta fissa con un tubo a forma di parentesi, da cui deriva il nome. Essenziale ai massimi livelli, si compone di pochi elementi: un cavo d’acciaio verticale che va dal soffitto al pavimento; un contrappeso inferiore per garantirne la tensione; un tubo in metallo dalla tipica forma a parentesi; una lampadina orientabile e minimalista, che può essere orientata a piacere.

Ha vinto il Compasso d’Oro nel 1979 ed è oggi parte della collezione permanente del MoMA di New York. Il suo successo è legato alla semplicità, l’attenzione alla funzionalità, l’uso geniale dei materiali industriali.

Flos continua a produrla con successo in diverse finiture e ne ha prodotto una riedizione celebrativa per il 50° anniversario.

Callimaco – Ettore Sottsass

Callimaco – Ettore Sottsass

Disegnata da Ettore Sottsass nel 1981, lo stesso anno della fondazione del gruppo Memphis, Callimaco incarna perfettamente lo spirito sperimentale e radicale del movimento: un design che non risponde a una semplice esigenza funzionale, ma si afferma come provocazione estetica e atto di libertà creativa.

Pur essendo una lampada, Callimaco è prima di tutto un oggetto simbolico e totemico, attraverso il quale Sottsass intendeva superare i dogmi del funzionalismo modernista. Si presenta come una scultura luminosa verticale, composta da elementi geometrici colorati disposti in modo asimmetrico e volutamente audace.

È realizzata con materiali che Sottsass amava accostare in modo inusuale e provocatorio: metallo verniciato in colori accesi e contrastanti, vetro, plastica, legno e ceramica. La sua funzione di lampada passa volutamente in secondo piano, a favore di una forte presenza visiva e scultorea nello spazio.

Oggi le lampade Callimaco sono considerate pezzi rari e ambitissimi dai collezionisti di design. Oggetti da galleria, venduti spesso all’asta per cifre importanti. In origine venivano prodotte in piccole serie da Ultrafragola o da altre realtà artigianali legate all’universo creativo di Sottsass.

Lampada G Altarel – Aldo Rossi

lampada G

La lampada G, conosciuta anche con il nome evocativo di Altarel, è una delle creazioni più emblematiche di Aldo Rossi, architetto e designer celebre per la sua capacità di trasformare oggetti quotidiani in micro-architetture cariche di significato. Progettata nel corso degli anni ’90 e prodotta in serie limitata da Bruno Longoni Atelier d’Arredamento, G/Altarel rappresenta una riflessione architettonica e simbolica sulla luce, unita a un linguaggio visivo profondamente personale. Il nome “Altarel” suggerisce già l’intento concettuale dell’opera che evoca nella sua forma rigorosa un altare, un luogo di raccoglimento. Come in molti lavori di Aldo Rossi, l’oggetto è carico di memoria, simboli e riferimenti storici. Le linee sono nette, severe, geometriche: ricorda una facciata neoclassica, con elementi che richiamano timpani, colonne, modanature. Il tutto condensato in un oggetto di piccole dimensioni, che trasmette una solennità silenziosa e intima. Realizzata in ottone, legno laccato, G/Altarel è più una presenza simbolica che un semplice oggetto per fare luce, che viene diffusa in modo discreto e crea un ambiente intimo. Come molte delle opere di Aldo Rossi nel campo del design, la lampada G è una produzione limitata, destinata più al collezionismo che alla grande distribuzione. Oggi è un oggetto da galleria, spesso presente in aste e collezioni di design del Novecento.

Ingo Maurer: lo scultore, il poeta della luce…

Parlando di lampade e di illuminazione, non si può non citare Ingo Maurer, a cui andrebbe dedicato un discorso a parte.

Viene spesso definito il “poeta della luce”. Per lui, la luce era molto più di una funzione tecnica: era “la quarta dimensione, un elemento spirituale che influisce profondamente sul nostro benessere”, come amava dire.
Le sue creazioni sfuggono alle regole del design convenzionale: sono sculture luminose, ironiche, poetiche, a volte surreali. Ogni lampada firmata da Maurer è un racconto visivo, una provocazione gentile, un invito a guardare la luce — e il mondo — da un’altra prospettiva.
Scegliere una sola opera tra le sue è quasi impossibile: la sua produzione è un inno alla libertà creativa, dove tecnologia e immaginazione si incontrano in forme mai prevedibili.

Ne abbiamo scelte due molto simili tra loro, ideate con quasi dieci anni di differenza:

One from the Heart

lampada One from the Heart

Tra le sue opere più rappresentative spicca la lampada One From The Heart, che Ingo Maurer creò nel 1989 per simboleggiare l’amore attraverso un oggetto di design da regalare a due suoi amici per il loro matrimonio.

La lampada è composta da un cuore rosso in vetro soffiato dal quale si diramano due sottili aste metalliche che sorreggono un piccolo specchio inclinabile che sembra fluttuare sopra la base, riflettendo e diffondendo la luce in modi sempre diversi e suggestivi.

Dopo questo primo esemplare, Maurer decise di metterla in produzione.

One From The Heart rappresenta perfettamente il linguaggio espressivo di Ingo Maurer, in cui funzionalità e poesia  si fondono armoniosamente.

Il nome One From The Heart risuona come una dedica d’amore, un regalo fatto con il cuore,  questa creazione incarna appieno la filosofia di Maurer: unire luce e arte, trasformando un oggetto quotidiano in qualcosa di straordinario.

È un pezzo da collezione che celebra l’amore.

Kokoro – Ingo Maurer e Dagmar Mombach

Kokoro - Ingo Maurer e Dagmar Mombach

Ispirato a One From The Heart (1989), ma con un’anima tutta sua, Kokoro nasce circa dieci anni dopo dalla collaborazione tra Ingo Maurer e la talentuosa designer tedesca Dagmar Mombach.

Una lampada che va oltre l’illuminazione, la luce diventa emozione.

Kokoro, parola giapponese che significa cuore ma anche anima, è esattamente ciò che Maurer e Mombach infondono in questa creazione suggestiva. Un grande cuore rosso, realizzato in carta giapponese artigianale, diffonde una luce morbida e avvolgente, donando all’ambiente un’atmosfera intima. Le linee irregolari e la texture delicata richiamano la filosofia wabi-sabi, che celebra la bellezza dell’imperfezione e della semplicità.

Un altro richiamo a One from the heart è il sottile braccio metallico che sostiene il piccolo specchio inclinabile sempre a forma di cuore.

Kokoro presenta un’estetica morbida e organica, One frome the heart ha ha una struttura più rigida e industriale, Kokoro appare più artigianale, è pura essenza poetica, una celebrazione della luce come emozione, un oggetto di design che tocca l’anima.

Più che una lampada, è un’esperienza sensoriale, con un gioco di riflessi e la luce calda e avvolgente che diffonde, Kokoro non si limita a illuminare: emoziona, ispira, rilassa.

Lampade di design iconiche

In un’epoca in cui il design si muove tra innovazione tecnologica e ritorno all’essenziale, queste lampade ci ricordano che la luce non è solo una funzione: è emozione, cultura, memoria e visione, non abbiamo menzionato

Ogni pezzo che abbiamo scelto racconta una storia — di ricerca, di audacia, di genialità — e rappresenta un punto di svolta nel modo in cui viviamo lo spazio. Che siano nate per rivoluzionare, stupire o semplicemente accompagnare la quotidianità, queste icone del light design continuano a parlare il linguaggio dell’arte e dell’architettura.

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