Cantiere vivo di idee e sperimentazioni, l’Italia si conferma una delle capitali internazionali della cultura del progetto. In nessun altro Paese architettura e design si intrecciano con tale profondità alla storia, all’impresa, al paesaggio e alla visione estetica del vivere. Proprio per questo, seguire da vicino gli eventi di architettura e design in Italia nel 2025–2026 significa osservare da una prospettiva privilegiata l’evoluzione del settore: dalle scelte materiali alla ricerca sui linguaggi, dai temi della sostenibilità al ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nei processi progettuali.
Quello che vi presentiamo non è un semplice calendario, ma una mappa ragionata dei momenti più rilevanti per chi opera, studia o racconta l’architettura e il design. Fiere internazionali, festival urbani, call per giovani talenti, premi di progettazione, mostre istituzionali e giornate aperte: ogni appuntamento è un’occasione per attivare reti, aggiornarsi, orientarsi tra trend consolidati e nuove direzioni.
Con uno sguardo attento al presente e una traiettoria verso il futuro, questa guida vuole essere uno strumento utile per pianificare l’agenda professionale e allo stesso tempo cogliere lo spirito che attraversa il mondo del progetto oggi in Italia: ibrido, dinamico, in costante trasformazione.
Settembre 2025: il progetto riparte dalla materia
Settembre inaugura la stagione più densa per chi vive il mondo dell’architettura e del design non solo come disciplina, ma come ecosistema industriale e culturale. Dopo la pausa estiva, i professionisti tornano a interrogarsi sulle nuove traiettorie della progettazione, affrontando il tema della materia in tutte le sue declinazioni: superfici, tecnologie, narrazioni sensoriali. È il mese in cui l’Italia torna al centro del dibattito europeo grazie a fiere e appuntamenti che uniscono industria, ricerca e cultura del progetto.
Cersaie – Bologna, 23–27 settembre 2025
Cersaie si conferma come il punto di riferimento internazionale per chi lavora nel mondo delle superfici ceramiche, dell’arredo bagno e della progettazione d’interni. È molto più di una fiera: è un osservatorio privilegiato sulla trasformazione del linguaggio architettonico attraverso i materiali. Qui l’innovazione non è mai slegata dalla componente estetica. Le collezioni presentate in anteprima raccontano un nuovo modo di abitare, dove la ceramica non è solo rivestimento ma gesto progettuale. Il confronto tra progettisti, aziende e trend setter si traduce in mostre, talk, installazioni tematiche e un fitto programma culturale che coinvolge anche scuole, studi e ordini professionali.
Marmomac – Verona, 24–27 settembre 2025
Marmomac è la grande celebrazione della pietra naturale. A differenza di altre manifestazioni più orientate alla finitura o al complemento, Marmomac esplora l’essenza strutturale del materiale e le sue potenzialità architettoniche. La pietra viene restituita alla sua dimensione narrativa, diventando protagonista di scenografie concettuali e installazioni capaci di fondere design e arte. Accanto alla parte espositiva, sono numerosi i momenti dedicati ai progettisti: workshop, talk e premiazioni che indagano il rapporto tra tradizione e digitalizzazione, tra processo industriale e artigianato, tra limite costruttivo e libertà creativa. È un evento che guarda lontano, ma con i piedi ben piantati nella materia.
ARCHITECT@WORK – Milano, 10–11 settembre 2025
Più contenuto nelle dimensioni, ma densissimo in termini di contenuti, ARCHITECT@WORK è un appuntamento essenziale per chi lavora su soluzioni tecniche e materiali innovativi. Qui il format è pensato per ottimizzare il dialogo: espositori selezionati, prodotti valutati da una commissione tecnica e un percorso espositivo che valorizza l’interazione tra ricerca e applicazione. La tappa milanese mantiene la sua vocazione curatoriale e si rivolge a un pubblico altamente profilato: architetti, interior designer, lighting specialist, project manager. Tra i temi ricorrenti dell’edizione 2025: superfici sostenibili, nuovi materiali compositi, soluzioni per l’efficienza energetica e componenti architettoniche intelligenti.
Conferenze a Roma – 11 settembre 2025
Roma ospita in contemporanea due conferenze internazionali che mettono al centro le sfide dell’abitare e della progettazione per la salute:
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La prima è l’International Conference on Healthcare Architecture and Design (ICHAD), che coinvolge progettisti, studiosi e operatori sanitari nel ripensamento degli spazi di cura in chiave post-pandemica, sostenibile e multisensoriale.
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La seconda è l’International Conference on Residential Architecture (ICRA), che esplora il futuro dell’abitare tra housing sociale, co-living e nuove forme di densità urbana. Entrambe le conferenze rappresentano un crocevia tra mondo accademico, professionale e istituzionale, e generano spesso papers e pubblicazioni di riferimento per la disciplina.
Ottobre 2025: l’architettura incontra l’industria
Ottobre è il mese in cui l’architettura torna a farsi sistema, tessendo connessioni concrete tra ricerca, produzione e cantieri. Dopo la riflessione sui materiali e sulle superfici emersa a settembre, l’attenzione si sposta ora sulle tecnologie costruttive, sull’edilizia sostenibile, e sulla capacità della filiera italiana di integrarsi ai nuovi paradigmi digitali. È un mese decisivo anche per chi opera nell’ambito della rigenerazione urbana, del restauro contemporaneo e del progetto a scala infrastrutturale. Il lessico del costruire si aggiorna, e le fiere diventano osservatori preziosi per leggere l’evoluzione del mestiere.
SAIE – Bari, 16–18 ottobre 2025
Nato come salone dell’innovazione per l’edilizia, SAIE ha progressivamente allargato il proprio raggio d’azione fino a diventare una piattaforma tecnica e culturale sul costruire contemporaneo. L’edizione 2025 torna a Bari, dopo l’alternanza con Bologna, con un focus ampliato sulla digitalizzazione del cantiere, sull’impiego del BIM, sull’ottimizzazione energetica e sull’integrazione dei sistemi impiantistici. SAIE è uno di quei luoghi in cui i progettisti incontrano le aziende e insieme ripensano il rapporto tra architettura, tecnologia e sostenibilità.
Tra i percorsi tematici, spiccano i focus sull’edilizia 4.0, sulle costruzioni in legno, sui materiali resilienti e sui processi di efficientamento energetico per il patrimonio esistente. Non mancano sezioni dedicate al mondo della formazione e della certificazione, con la partecipazione di ordini professionali, università e enti di normazione.
Architects Meet in Selinunte – ottobre 2025 (data in via di conferma)
Tra le esperienze più significative dell’autunno, Architects Meet in Selinunte rappresenta un momento di riflessione fuori dai circuiti canonici, dove l’architettura torna ad essere linguaggio, visione e responsabilità sociale. Organizzato da AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica), questo evento si svolge nel cuore del Parco Archeologico di Selinunte, in Sicilia, e mette a confronto architetti affermati, giovani progettisti e critici in uno spazio che è allo stesso tempo luogo fisico e paesaggio simbolico.
Il format è ibrido e contaminato: conferenze, lectio magistralis, installazioni effimere, tavole rotonde, reading e workshop si alternano in una narrazione libera che esplora il rapporto tra architettura e tempo, tra progetto e memoria, tra teoria e gesto costruttivo. La presenza di ospiti internazionali e di progetti sperimentali rende l’iniziativa un momento altamente formativo, anche per studenti e accademie che vogliono vivere il progetto al di fuori dei vincoli produttivi.
Novembre 2025: il progetto come sistema integrato
Con l’arrivo di novembre, il calendario si sposta verso i grandi eventi fieristici che mettono in dialogo il mondo della progettazione con quello dell’industria e della distribuzione. È un mese che racconta l’architettura come sistema complesso, in cui involucro, impianti, materiali e tecnologia convivono e si potenziano a vicenda. Milano, con il suo baricentro fieristico e culturale, torna a essere la capitale del costruire integrato. Il pensiero architettonico si confronta con la produzione su larga scala, e il linguaggio della costruzione si fonde con quello dell’innovazione digitale.
MADE Expo – Milano Rho, 19–22 novembre 2025
Tra le fiere più complete per chi opera nel mondo dell’architettura, dell’edilizia e delle costruzioni, MADE Expo è il palcoscenico privilegiato per leggere l’evoluzione dell’intero comparto. L’edizione 2025 si preannuncia particolarmente densa di contenuti, anche grazie a un format rinnovato che punta a valorizzare i temi trasversali: transizione ecologica, intelligenza artificiale per il cantiere, design dell’involucro, comfort ambientale.
A rendere MADE Expo interessante per architetti e interior designer è la sua capacità di mettere in dialogo aziende produttrici, tecnici, costruttori, urbanisti, università e pubbliche amministrazioni. Un evento che si propone non solo come vetrina di prodotto, ma come luogo strategico per leggere le politiche del costruire contemporaneo. L’area “MADE Next” ospita talk e conferenze con alcuni dei protagonisti della progettazione italiana e internazionale, mentre il padiglione dedicato al “Progetto Sostenibile” raccoglie esperienze e pratiche di architettura responsabile.
Premio Architetto Italiano / Giovane Talento dell’Architettura – autunno 2025
Nelle stesse settimane si tiene la cerimonia di premiazione di uno dei riconoscimenti più significativi promossi dal Consiglio Nazionale degli Architetti (CNAPPC): il Premio “Architetto Italiano” e “Giovane Talento dell’Architettura Italiana”. Non si tratta solo di un riconoscimento formale, ma di un’importante occasione di riflessione sullo stato della professione.
Il premio valorizza pratiche progettuali che esprimono qualità costruttiva, responsabilità sociale, originalità linguistica, ma anche capacità di dialogo con i contesti. Viene assegnato ogni anno attraverso una call nazionale, e si affianca a un convegno tematico che analizza le traiettorie della professione tra mercato, deontologia e innovazione. Le opere premiate vengono pubblicate e spesso esposte, contribuendo a formare un atlante critico dell’architettura contemporanea in Italia.
Dicembre 2025: il tempo lungo della riflessione
Dicembre segna una pausa fisiologica nel calendario dell’architettura e del design. Le grandi fiere si sono concluse, le agende si svuotano e anche gli studi di progettazione rallentano i ritmi. Tuttavia, questo mese apparentemente “vuoto” è in realtà denso di significato per chi sa ascoltare i tempi lunghi del progetto. È un periodo che molti architetti dedicano alla ricerca, alla formazione, alla scrittura di concept e bandi, alla ricognizione di ciò che è stato e alla visione di ciò che sarà.
Le riviste pubblicano i bilanci dell’anno, i portali specializzati iniziano a raccogliere le candidature per i premi del 2026, e le accademie preparano i nuovi percorsi di studio. È il mese in cui si leggono i concorsi, si scrivono i dossier, si mettono a punto le strategie per l’anno successivo. In un settore che vive spesso sotto la pressione dei tempi di consegna e delle scadenze cantieristiche, dicembre rappresenta un momento di respiro, essenziale per rigenerare la creatività.
Call aperte e scadenze per il 2026
Molti concorsi e premi hanno scadenze fissate a cavallo tra dicembre e gennaio, e richiedono una pianificazione meticolosa. In particolare:
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The Plan Award (apertura candidature entro metà dicembre): rivolto a studi di architettura e interior designer, italiani e internazionali, con progetti realizzati o solo pensati. È uno dei premi che meglio fotografa la varietà della scena progettuale contemporanea, con categorie che spaziano dall’edilizia scolastica alla trasformazione urbana, dal workplace al design d’interni.
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Premio In/Architettura: sebbene sia biennale, la preparazione alla nuova edizione inizia spesso tra fine dicembre e inizio anno. Le sezioni regionali cominciano a raccogliere proposte per progetti che dimostrano un uso consapevole del patrimonio, una lettura originale del contesto, una collaborazione virtuosa tra progettisti, committenti e imprese.
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Concorsi di progettazione pubblici e privati: dicembre è anche il mese in cui molte pubbliche amministrazioni e fondazioni lanciano i bandi per idee o progettazioni preliminari che si svilupperanno nell’anno successivo. È il caso, ad esempio, delle call per spazi pubblici, rigenerazione urbana, architettura scolastica o edilizia residenziale pubblica, con scadenze tra gennaio e marzo.
Ferie del settore
Dal 22 dicembre circa e fino al 6 gennaio, la quasi totalità di studi professionali, aziende produttrici, fiere, accademie e riviste entra in pausa. Questa chiusura invernale, condivisa da tutto il comparto, è utile anche per intercettare nuove opportunità: leggere, scrivere, formarsi, visitare mostre o semplicemente pensare in modo libero, lontano dall’operatività quotidiana. In un momento storico in cui il lavoro nel design e nell’architettura è sempre più accelerato e interconnesso, la pausa di dicembre è anche un atto di resistenza culturale.
Gennaio 2026: l’anno ricomincia dalla cultura del progetto
Il nuovo anno si apre in punta di piedi. Gennaio, per il settore dell’architettura e del design, non è mai un mese rumoroso. È un tempo di ripresa lenta, ma anche di grandi spostamenti simbolici: il passaggio da un ciclo progettuale all’altro, l’inizio di nuove collaborazioni, la riorganizzazione dell’agenda culturale. I primi giorni sono ancora segnati dal silenzio delle ferie natalizie, ma già dalla seconda settimana gli studi riaprono, gli ordini professionali si attivano, le accademie tornano a pieno ritmo.
In questo scenario, la formazione e la cultura progettuale diventano protagoniste. Mostre, talk, rassegne locali e i primi bandi dell’anno contribuiscono a tracciare le coordinate per il 2026, anticipando alcuni dei temi che emergeranno nei mesi successivi: la rigenerazione urbana, il paesaggio produttivo, la progettazione low impact, le nuove tecnologie applicate al disegno degli spazi.
Triennale Milano – Programma culturale 2026 (in corso)
Tra i riferimenti più solidi per chi vive di progetto, la Triennale di Milano conferma la sua centralità anche nel 2026. Gennaio è spesso il mese in cui si rinnovano le mostre permanenti, si inaugurano le prime rassegne dell’anno e si aggiornano i programmi di ricerca sul design e sull’architettura. Il Museo del Design Italiano, parte integrante della Triennale, propone un percorso critico sulla produzione italiana del XX e XXI secolo, accompagnato da mostre temporanee curate da studiosi, critici e progettisti di rilievo.
La Triennale non è una fiera, non è una scuola, non è un’azienda: è un crocevia culturale dove l’architettura incontra l’arte, il pensiero critico, la tecnologia e l’informazione. Per questo, gennaio qui non è mai un mese secondario, ma un punto di partenza.
Open Call – Gennaio come mese di scrittura progettuale
Anche se privo di grandi eventi fieristici, gennaio è un mese denso per chi partecipa a call pubbliche e private. Studi di progettazione, giovani professionisti, studenti e docenti si trovano spesso a dover completare application, elaborati e proposte per bandi internazionali. Tra le call più attese in apertura o scadenza nel mese:
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Biennale Architettura di Venezia – Partecipazioni nazionali e collaterali: le selezioni per le partecipazioni nei padiglioni nazionali o per gli eventi collaterali della Biennale (2026) entrano nel vivo tra gennaio e marzo. Le accademie, le istituzioni culturali e gli studi possono candidarsi con progetti curatoriali o installativi.
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Premi per la rigenerazione urbana (concorsi locali): molti enti locali lanciano bandi per micro-interventi urbani, riuso di edifici scolastici, trasformazione di spazi pubblici. Alcuni concorsi sono aperti a giovani under 35, spesso con scadenze fissate tra gennaio e febbraio.
Attività editoriali e previsioni di settore
Le principali testate italiane e internazionali (Archi&Interiors, Domus, Interni, Abitare, The Plan, Artribune, Platform, Area, Ark) pubblicano i loro speciali dedicati ai “trend dell’anno”, tra materiali emergenti, pratiche di progettazione sostenibile, nuove modalità espositive, e analisi dei mercati immobiliari e produttivi. Per i professionisti, gennaio è il mese per leggere, confrontarsi, capire la direzione in cui si muove il mondo del progetto.
Febbraio 2026: il progetto torna a incontrare il pubblico
Febbraio è un mese ponte: tra l’introspezione lenta di gennaio e l’esplosione primaverile delle fiere, si inserisce come spazio di riattivazione culturale. In Italia, i primi eventi dal vivo, i seminari aperti al pubblico, i convegni accademici e le preview di progetto tornano a scandire l’agenda. È il mese in cui si ricomincia a viaggiare, ad ascoltare, a presentare.
La parola chiave è “connessione”: tra professionisti e aziende, tra scuole e istituzioni, tra ricerca e produzione. L’architettura non è più solo pensiero, ma torna a farsi incontro.
Architect@Work Roma (data attesa: metà febbraio 2026)
Dopo le tappe di Milano e Torino, Architect@Work torna nella Capitale. È un evento professionale atipico, intimo nella forma e selettivo nella proposta. Solo innovazioni concrete vengono accettate in esposizione: materiali, finiture, tecnologie, illuminazione, superfici. Incontri riservati a progettisti, talk verticali, installazioni tematiche.
A Roma, questa formula funziona particolarmente bene: intercetta il pubblico professionale del Centro-Sud, valorizzando gli studi indipendenti e il tessuto progettuale romano, sempre più attento all’interazione tra architettura e patrimonio storico.
Talk e seminari locali: l’attività degli Ordini provinciali
Febbraio è anche il mese in cui gli Ordini degli Architetti riattivano il calendario di eventi formativi e culturali. A Firenze, Torino, Bari, Napoli, Milano e Venezia vengono proposti seminari accreditati, incontri su materiali emergenti, presentazioni di libri, mostre fotografiche e conferenze incentrate sui temi caldi della professione: progettazione sostenibile, inclusione, rigenerazione urbana, normativa edilizia.
Questi eventi, spesso a ingresso libero, sono fondamentali per riavvicinare i professionisti al territorio e offrire momenti di aggiornamento e confronto reale, al di fuori delle grandi fiere.
Preview della Milano Design Week: le prime anticipazioni
Febbraio è anche il mese delle prime indiscrezioni sul Salone del Mobile 2026 (in programma ad aprile). Brand, showroom e magazine iniziano a comunicare concept, ispirazioni, scenografie. Gli studi di architettura e interior design lavorano dietro le quinte alle installazioni per il Fuorisalone.
È il momento in cui si definiscono le location temporanee, i temi dei distretti (Tortona, Isola, Brera, Porta Venezia, 5Vie), e iniziano a circolare inviti e shortlist per le collaborazioni artistiche e progettuali.
Percorsi espositivi e didattici nelle scuole
Le accademie e le università di design e architettura aprono le porte con open day, mostre, conferenze. È un mese strategico per raccontare i progetti degli studenti e per dialogare con il mondo esterno. I temi che emergono dai laboratori – come le città post-carbon, l’architettura per la salute, il paesaggio agricolo – anticipano spesso tendenze che esploderanno nel mondo professionale.
Marzo 2026: la stagione delle idee prende corpo
Marzo è un mese di slancio. Dopo le settimane invernali dedicate alla pianificazione e alla riflessione, il settore torna pienamente operativo, e lo fa attraverso eventi concreti, pubblicazioni, workshop e confronti istituzionali. È il mese dell’inizio delle grandi rassegne, ma anche il tempo della parola, dello scambio e dell’educazione progettuale. Si parla di paesaggio, di clima, di architettura sensoriale e di materiali ibridi. Tutto si prepara all’alta stagione, ma senza frenesia: marzo è attivo, ma lucido.
Design e architettura sostenibile in primo piano
Tra i filoni più esplorati nel mese di marzo, la progettazione sostenibile e la trasformazione dei materiali da costruzione si impongono come ambiti di riflessione. Le università rilanciano workshop di progettazione ecologica e concorsi aperti agli studenti. Le riviste specializzate dedicano numeri monografici alla simbiosi tra natura e artificio, mentre gli ordini professionali promuovono seminari su bioedilizia, smart city e adaptive reuse.
Mostre e rassegne: il paesaggio come territorio di progetto
In molte città italiane, marzo coincide con l’apertura di rassegne culturali e mostre interdisciplinari. Alcune istituzioni museali, tra cui MAXXI Architettura (Roma) e Triennale Milano, inaugurano percorsi tematici su territori fragili, architetture del futuro, città in cambiamento. È il momento ideale per dialogare tra linguaggi, dove architetti, artisti, sociologi e teorici si incontrano per interrogare il presente.
Tra le iniziative di rilievo:
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Mostra “Architettura e Materia” (in Triennale o altri spazi museali, date in via di definizione): una riflessione sulle trasformazioni del costruire nel XXI secolo, tra matericità e processi digitali.
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Festival del Paesaggio (anticipazioni in programma, in Campania e Toscana): rassegne locali curate da fondazioni e università, che mettono al centro il paesaggio come organismo vivo da leggere, salvare, progettare.
Call e premi: fioriscono le opportunità
Marzo è anche uno dei mesi più attivi per bandi e concorsi. Dalle call internazionali per installazioni site-specific, ai premi istituzionali in fase di candidatura (come Premio In/Architettura e The Plan Award), il calendario è costellato di scadenze che mobilitano studenti, studi emergenti e grandi firme.
Molti bandi chiudono tra aprile e maggio, ma è a marzo che si lavora davvero: è il momento delle idee, dei concept, della scrittura, delle prime tavole. Chi lavora nel settore lo sa: marzo è il mese in cui si semina.
Il clima professionale
A livello di mercato, marzo segna la ripresa definitiva delle attività. Gli showroom si riempiono, le imprese di costruzione riaprono i cantieri dormienti, le aziende di prodotto lanciano le prime novità dell’anno in preview ristretta per progettisti e buyer. Anche il mondo dei media si riallinea, preparando speciali per il Salone del Mobile e iniziando a selezionare le storie e i protagonisti dell’anno.
Aprile 2026: la centralità di Milano e il design che racconta il futuro
Aprile è un mese emblematico. È il cuore pulsante dell’intero anno progettuale, quando l’Italia – e in particolare Milano – diventa un osservatorio internazionale sul presente e sul futuro dell’abitare. Per architetti, designer, aziende, studenti e curatori, è il momento in cui si prendono decisioni culturali, si formano narrazioni condivise, si stringono collaborazioni destinate a durare.
Non è solo una settimana di eventi: è un vero e proprio ecosistema progettuale che si apre, con centinaia di contenuti diffusi, visioni editoriali, nuove relazioni tra prodotto, spazio e società.
Salone del Mobile.Milano 2026 (21–26 aprile 2026, Rho Fiera)
Il Salone torna nella sua sede storica a Rho Fiera con un nuovo allestimento curato nei minimi dettagli e un focus crescente sull’esperienza immersiva dello spazio. L’edizione 2026 si distingue per una forte presenza di design narrativo, allestimenti coinvolgenti, e un’attenzione marcata a materiali sostenibili, filiere tracciabili, dialoghi tra architettura e artigianato.
I padiglioni diventano luoghi esperienziali, che superano la semplice esposizione: la fiera non è solo per comprare, ma per ispirarsi, capire, proiettare.
Tra le sezioni più rilevanti:
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EuroCucina e FTK (Technology for the Kitchen): la cucina come centro simbolico e tecnologico della casa contemporanea.
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Salone Internazionale del Bagno: ambienti sempre più ibridi tra benessere, tecnologia e architettura sensoriale.
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SaloneSatellite: piattaforma per i designer emergenti under 35, punto d’incontro tra scuole di design, accademie e mondo industriale.
Fuorisalone: la città come teatro del progetto
Parallelamente al Salone ufficiale, il Fuorisalone trasforma Milano in una rete di distretti tematici, esperienze culturali e installazioni site-specific. Le zone storiche come Brera Design District, Tortona, Isola, 5Vie e Porta Venezia Design District diventano territori di sperimentazione progettuale.
Gli showroom, le gallerie, i cortili privati e persino le strade diventano spazi espositivi temporanei, in cui le aziende raccontano la loro visione attraverso il linguaggio dell’installazione, spesso in collaborazione con studi di architettura, università, e artisti multidisciplinari.
Tra i temi dominanti:
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Transizione ecologica e materiali circolari
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Intelligenza artificiale e design generativo
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Artigianato aumentato
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Design e neuroscienze
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Co-living e spazi ibridi
Il linguaggio del progetto si fa qui aperto, accessibile, condiviso. È il momento dell’architettura che si racconta anche al pubblico non specialistico, senza rinunciare alla complessità.
Luxury Architecture Summit (Milano, 21–26 aprile)
In parallelo, e sempre a Milano, si tiene la nuova edizione del Luxury Architecture Summit, evento pensato per esplorare il confine tra alta gamma, ospitalità, design sensoriale e identità territoriale. Architetti, sviluppatori e brand internazionali dialogano sulle nuove frontiere dell’abitare di lusso, tra rigenerazione urbana e autenticità.
Una parte significativa del summit è dedicata al tema dell’architettura esperienziale: spazi che stimolano i sensi, integrano arte e tecnologia, e raccontano storie inedite. Si parla di hotel iconici, residenze esclusive, spazi ibridi. L’accento è posto su strategie di progetto che sanno comunicare valore culturale, oltre che economico.
Mostre e installazioni nei musei
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Triennale Milano ospita in aprile retrospettive sull’abitare post-pandemico, esposizioni su architettura e inclusione, e la continuazione di progetti educativi con le scuole di design.
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Il Museo del ‘900 e il PAC propongono incursioni visive nel rapporto tra spazio, percezione e narrazione visiva.
Maggio 2026: il progetto si apre alla città e alla società
Maggio in Italia è il mese in cui l’architettura esce dagli spazi canonici. Dopo le settimane dense di fiera, il mondo del progetto torna ad attraversare piazze, cortili, musei, ordini professionali e scuole. È un momento fertile per scoprire studi emergenti, riscoprire linguaggi progettuali minori e partecipare attivamente alla cultura del costruire. Le città diventano laboratori diffusi, e l’architetto torna a essere mediatore culturale.
Open! Studi Aperti (a livello nazionale, date tra il 17 e il 25 maggio)
Organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Open! è una delle manifestazioni più democratiche e partecipate del calendario architettonico italiano. In oltre cento città italiane, gli studi di architettura aprono le porte al pubblico, per raccontare il proprio lavoro, condividere visioni, accogliere cittadini, studenti, giornalisti e colleghi.
L’obiettivo è chiaro: rendere visibile l’architettura che spesso resta dietro le quinte, mostrando i processi, i fallimenti, le intuizioni e il quotidiano del progettare. Alcuni studi propongono mostre, altri installazioni site-specific, altri ancora laboratori per bambini o performance collettive.
Un’iniziativa che non si limita al grande nome, ma dà voce a realtà locali, giovani studi, pratiche ibride. È anche un’occasione preziosa per le scuole, per entrare in contatto diretto con il mondo professionale.
Milano Arch Week (data attesa: fine maggio 2026)
Promossa da Politecnico di Milano, Triennale Milano e Comune di Milano, la Milano Arch Week rappresenta uno dei momenti più alti della riflessione architettonica internazionale in Italia. La settimana propone un palinsesto ampio e multidisciplinare: conferenze, lectures, mostre, installazioni urbane, proiezioni, workshop e tour guidati.
Ogni edizione è curata con uno sguardo critico e contemporaneo. Si parla di città post-carbon, rigenerazione delle periferie, architettura delle emergenze, conflitti geopolitici, IA generativa, spazio digitale. Ma anche poesia, fotografia, corpo e spazio.
La forza di Milano Arch Week sta nella sua capacità di intercettare i grandi temi globali e portarli dentro le istituzioni e la città, con un linguaggio accessibile e autorevole. Spesso gli ospiti sono figure cardine del dibattito internazionale, accanto a ricercatori e progettisti emergenti.
Festival dell’Architettura di Roma (FAR, date attese: maggio–giugno)
Anche Roma diventa protagonista, con il ritorno del Festival dell’Architettura di Roma (FAR), organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia. Il programma si sviluppa su più settimane, con eventi diffusi, mostre, tavole rotonde, itinerari urbani, incontri tematici.
Roma viene esplorata attraverso una lente progettuale e critica: i quartieri storici, i vuoti urbani, gli spazi dismessi e i margini diventano occasioni per ripensare la città con nuovi linguaggi e nuove alleanze tra architettura, arte e società civile.
Un festival che, negli ultimi anni, ha saputo coniugare rigore e inclusività, diventando un punto di riferimento per chi vuole pensare il progetto in dialogo con la realtà urbana, sociale e politica.
Attività degli Ordini provinciali e scuole
Maggio è anche un mese ricco di iniziative territoriali, in cui ordini professionali, accademie e fondazioni locali organizzano:
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incontri tematici sull’edilizia scolastica e sanitaria
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workshop per la valorizzazione del patrimonio
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giornate sulla bioarchitettura e la rigenerazione urbana
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presentazioni di libri e progetti editoriali
Il valore di queste attività risiede nella loro capacità di costruire comunità culturali locali, spesso invisibili nel dibattito mainstream ma cruciali per la trasformazione reale dei territori.
Giugno 2026: architettura che cammina, abita, ascolta
Con l’arrivo dell’estate, l’architettura abbandona gli spazi chiusi per riscoprire le città e i territori. Festival e rassegne si spostano in piazze, parchi, borghi e siti storici. È il mese in cui si torna a pensare con il corpo: si cammina, si esplora, si discute in presenza, spesso a contatto diretto con i luoghi progettati, dimenticati o ancora da immaginare. Giugno è anche il tempo delle summer school e dei campus tematici, dove il progetto si ibrida con la ricerca e la pratica collettiva.
Architects Meet in Selinunte (data attesa: metà/fine giugno)
Uno degli eventi più poetici e significativi del panorama nazionale. Organizzato da AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica), Architects Meet in Selinunte non è solo un convegno, ma un rito contemporaneo nel cuore della Sicilia archeologica.
Si svolge tra il Parco Archeologico di Selinunte e il borgo di Castelvetrano, e riunisce progettisti, critici, studenti e artisti per parlare di paesaggio, memoria, sostenibilità, identità mediterranea. Le giornate sono scandite da lectio magistralis, tavole rotonde, installazioni site-specific e workshop aperti.
Il valore dell’evento sta nella sua capacità di tenere insieme il progetto e la cultura del territorio, di far emergere visioni di futuro radicate nei luoghi. L’architettura si confronta qui con il tempo lungo, con la fragilità e con la potenza delle rovine.
Festival dell’Architettura di Roma – seconda parte (FAR)
Il programma del FAR spesso si estende anche a giugno, con attività nei quartieri periferici, nei musei civici, nei mercati rionali. Gli itinerari urbani, molto apprezzati, accompagnano i partecipanti alla scoperta di edifici emblematici, progetti recenti e architetture “invisibili”.
Tra i temi trattati: inclusione, abitare collaborativo, spazi educativi, clima urbano. Il festival promuove un’architettura che dialoga con le forme di vita reale, non solo con i dettami estetici o accademici.
Settimane dell’Architettura (iniziative locali a Torino, Firenze, Palermo)
Giugno è anche il mese in cui diverse città italiane promuovono rassegne locali. Alcuni esempi:
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Torino: eventi organizzati dall’Ordine degli Architetti con focus su spazi pubblici, industria creativa, interazione tra design e nuove tecnologie.
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Firenze: incontri sulla città storica e le sfide della contemporaneità, tra residenza, turismo e gentrificazione.
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Palermo: iniziative dedicate alla valorizzazione del patrimonio minore e all’urbanistica sociale.
Questi eventi, pur diversi per scala e stile, condividono la volontà di fare rete tra professionisti, istituzioni e cittadinanza, restituendo valore alla dimensione locale del progetto.
Summer School, workshop e laboratori
Giugno inaugura anche la stagione delle summer school di architettura, ospitate da università e accademie in tutta Italia. Questi programmi intensivi – spesso internazionali – permettono a studenti e giovani progettisti di lavorare in gruppo su temi concreti, a stretto contatto con il contesto.
Esempi ricorrenti:
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IUAV Summer School (Venezia) – corsi intensivi su architettura, arte e rigenerazione urbana
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Abadir (Catania) – workshop sul design dei territori
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Politecnico di Milano – laboratori sullo spazio pubblico e la mobilità sostenibile
In questi contesti, la formazione si fa progetto collettivo, e l’Italia diventa palcoscenico attivo di sperimentazione.
Luglio 2026: premiare, riflettere, tramandare
Luglio segna un passaggio simbolico: si chiudono i grandi cicli progettuali e si dà spazio alla valorizzazione del lavoro svolto. I principali concorsi di architettura arrivano alla fase finale, le mostre nei musei raggiungono l’apice di visitatori, le accademie terminano i propri programmi con eventi pubblici. In questo contesto, il settore si mostra nella sua veste più solenne: quella del merito e della visione a lungo termine.
The Plan Award – fase finale e premiazione
Tra i riconoscimenti più autorevoli assegnati in Italia, The Plan Award valorizza ogni anno progetti architettonici e di interior design provenienti da tutto il mondo.
Lanciato dalla rivista “The Plan”, il premio si distingue per l’equilibrio tra progettualità accademica e concretezza costruttiva, con una giuria internazionale di esperti che valuta i progetti in base a qualità architettonica, innovazione, sostenibilità e capacità di dialogo con il contesto.
A luglio, dopo mesi di call, shortlisting e votazioni, avviene solitamente la cerimonia di premiazione. L’evento diventa un osservatorio privilegiato sulle tendenze contemporanee, offrendo una panoramica su ciò che l’architettura sta diventando: più attenta alla comunità, più radicata nel paesaggio, più responsabile.
Le categorie spaziano dall’hospitality al cultural building, dalla riqualificazione urbana al design d’interni, dando spazio anche a giovani talenti e studi emergenti.
Mostre di fine anno nelle accademie e scuole di design
Luglio è anche il mese in cui le accademie di architettura e design presentano i risultati dei corsi annuali. Le mostre finali – aperte al pubblico – mettono in scena i progetti degli studenti: installazioni, modelli, video, render, ricerche.
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Al Politecnico di Milano e al Politecnico di Torino, i Dipartimenti di Architettura e Design organizzano giornate aperte e review pubbliche.
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Alla NABA (Milano e Roma) e alla NAD – Nuova Accademia del Design (Verona e Milano), si chiude l’anno con talk, esposizioni e consegna dei diplomi.
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All’Accademia Cappiello di Firenze, i progetti vengono esposti in contesti urbani e diffusi, in collaborazione con aziende e istituzioni locali.
Questi eventi non sono solo il compimento di un ciclo, ma veri e propri momenti di scouting per aziende, studi professionali e istituzioni pubbliche alla ricerca di nuovi talenti.
Mostre nei musei e istituzioni culturali
Anche le grandi istituzioni del design e dell’architettura mantengono attiva la programmazione:
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Alla Triennale di Milano, proseguono le esposizioni tematiche su città, paesaggio e società contemporanea. Luglio è spesso il mese in cui si organizza un ultimo ciclo di visite guidate e talk prima della pausa estiva.
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A MAXXI Architettura (Roma), è tradizione chiudere le esposizioni temporanee con eventi pubblici, tavole rotonde e visite speciali dedicate al lavoro degli architetti italiani contemporanei.
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A Museion Bolzano, MADRE Napoli e Fondazione Prada Milano, l’architettura dialoga con arte contemporanea, teoria critica, cultura urbana.
Agosto 2026: la pausa apparente dell’architettura
Agosto, nel panorama dell’architettura e del design in Italia, è il mese dell’assenza. Studi chiusi, cantieri sospesi, eventi inesistenti. Tuttavia, non è mai davvero un tempo morto. È piuttosto un vuoto fertile, in cui si sedimentano i pensieri e si ricaricano le energie. Lontano dai ritmi serrati di fiere, premi e inaugurazioni, il settore si prende una pausa fisiologica, ma non mentale.
Il settore si ferma: ferie collettive e calendario bloccato
Dal 5 al 25 agosto, la gran parte di studi di architettura, aziende di produzione, accademie e istituzioni culturali osservano la chiusura estiva.
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Gli studi professionali bloccano l’operatività quotidiana, approfittando del momento per aggiornare portfolio, pianificare rientri strategici, riorganizzare l’organico.
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Le aziende si concentrano su manutenzioni, inventari e produzioni a regime ridotto.
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Le scuole e le accademie sospendono le attività in aula, ma preparano l’offerta formativa per settembre.
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Le riviste di settore rallentano le pubblicazioni, ma iniziano a lavorare sui numeri autunnali e sulle preview di settembre-ottobre.
Nessuna fiera, ma tempo di programmazione
Agosto non prevede fiere di architettura o design sul territorio nazionale. Tuttavia, questo non significa che sia tempo sprecato. È, al contrario, il mese in cui:
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Si lavora ai cataloghi autunnali e invernali.
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Si definiscono le strategie di partecipazione alle grandi fiere (come il MADE Expo, il SAIE, il Salone del Mobile).
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Si ridefiniscono i palinsesti editoriali delle riviste di settore.
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Si aggiornano i materiali di presentazione per commesse e concorsi.
Un momento per la narrazione
Molti architetti e designer utilizzano agosto per raccontarsi. È il periodo in cui si pubblicano articoli di taglio più personale, riflessioni progettuali, bilanci di metà anno. Alcuni studi scelgono proprio questo momento per rinnovare i propri siti, pubblicare nuovi progetti, aprire un blog o rilasciare interviste. È una narrazione estiva, più intima, meno condizionata dall’urgenza della comunicazione pubblica.
Gli architetti tornano al paesaggio
Non è raro che gli studi si spostino simbolicamente nel paesaggio, in modo anche letterale. Le vacanze diventano momento di osservazione del costruito e delle sue relazioni con la natura, le tradizioni, l’identità territoriale. Questo sguardo “vacanziero” ha alimentato negli anni visioni architettoniche più lente, più contestuali, più silenziose.
Le mete? Spesso il Sud Italia, le aree interne, i piccoli borghi, dove il tempo sospeso stimola nuove domande sul ruolo dell’architettura nella società.
L’architettura come calendario civile e culturale
Nel ripercorrere i mesi da settembre 2025 ad agosto 2026, emerge con chiarezza quanto il mondo dell’architettura e del design in Italia non segua solo un’agenda professionale, ma un vero e proprio calendario culturale del Paese. Le fiere internazionali, i festival urbani, i premi, le conferenze e le mostre non sono semplici tappe operative: sono momenti di confronto collettivo, strumenti di riflessione, occasioni per generare senso attorno al progetto.
Dalla ricerca tecnologica alla sperimentazione linguistica, dalla rigenerazione urbana al dialogo con i materiali, ogni evento racconta qualcosa in più del nostro tempo, delle nostre città, del modo in cui immaginiamo di abitare il mondo che cambia.
Per chi lavora nel settore – architetti, interior designer, aziende, studenti, curatori – conoscere e attraversare questi appuntamenti significa rimanere connessi alla contemporaneità. Non solo per aggiornarsi, ma per orientarsi. Per riconoscere le priorità. Per scegliere da che parte stare.
Nel 2026, più che mai, l’architettura italiana sarà chiamata a fare questo: prendere posizione, progettare con responsabilità, e contribuire – attraverso il proprio lavoro – alla costruzione di un immaginario condiviso, più sensibile, più equo, più intelligente.
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