Il designer industriale tedesco Dieter Rams (1932) è considerato uno dei più influenti del XX secolo. Storico head of design di Braun e autore del celebre manifesto dei 10 principi del buon design, Rams ha rivoluzionato il concetto di progettazione industriale, lasciando un’impronta senza tempo. Le sue opere hanno definito lo stile minimalista moderno, influenzando intere generazioni di progettisti e marchi iconici come Apple.
Chi è Dieter Rams?
Nato a Wiesbaden, Germania, nel 1932, Dieter Rams ha guidato il reparto design della Braun dagli anni Cinquanta fino agli inizi degli anni Novanta. In quel periodo ha firmato oggetti che sono diventati icone di un nuovo linguaggio: la radio Braun T3, il sistema stereo Atelier, il rasoio elettrico Sixtant. Prodotti essenziali nella forma ma innovativi nella funzione, capaci di ridefinire i canoni del design industriale.
L’influenza di Rams su Apple e Jonathan Ive
Uno degli aspetti più affascinanti dell’eredità di Rams è il suo influsso diretto su Jonathan Ive, storico chief designer di Apple. L’iPod, con la sua interfaccia pulita e l’essenzialità formale, è un chiaro omaggio alla radio Braun T3. La filosofia di Rams – semplicità, chiarezza, utilità – è diventata parte integrante dell’identità visiva di Apple e continua a orientare la progettazione dei prodotti tecnologici contemporanei.
Un design etico ed essenziale
Per Rams, il design non è mai stato semplice estetica, ma responsabilità. Fin dagli anni Cinquanta, in collaborazione con la Scuola di Ulm, ha sviluppato un linguaggio progettuale dove forma e funzione convivono con un forte valore etico. Sostenibilità, rispetto delle risorse, riduzione degli sprechi: principi che oggi appaiono attualissimi, ma che Rams aveva intuito con decenni di anticipo.
I 10 principi del buon design di Dieter Rams
Nel 1993 la rivista Domus ha pubblicato per la prima volta il manifesto che ha consacrato Rams come maestro indiscusso del minimalismo: i Dieci principi del buon design. Più che regole, sono una bussola etica per progettisti di ieri e di oggi.
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Il buon design è innovativo: sfrutta le tecnologie per migliorare la vita.
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Il buon design rende un prodotto utile: risponde a bisogni funzionali ed estetici.
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Il buon design è estetico: la bellezza è parte integrante dell’utilità.
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Il buon design rende un prodotto comprensibile: chiarisce funzioni e struttura.
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Il buon design è discreto: oggetti come strumenti funzionali, mai invadenti.
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Il buon design è onesto: non promette più di quanto offra.
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Il buon design è duraturo: resiste al tempo, non insegue mode passeggere.
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Il buon design è curato nei dettagli: nulla è lasciato al caso.
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Il buon design è rispettoso dell’ambiente: riduce sprechi e consumi.
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Il buon design è il minor design possibile: “less, but better”.
L’eredità senza tempo
Oggi l’eredità di Dieter Rams non si limita ai prodotti Braun o al design industriale: i suoi principi sono applicabili al web design, alla comunicazione visiva, all’architettura e al digital design. Il suo motto “meno, ma meglio” continua a essere un faro per progettisti, brand e aziende che vogliono coniugare funzionalità, estetica e responsabilità.
In un mondo dominato dal consumo rapido e dall’obsolescenza programmata, Rams ci ricorda che il vero design deve essere etico, essenziale e sostenibile: un invito a progettare per il presente con lo sguardo rivolto al futuro.