Intervista a Laura Noé, autrice del libro "Una casa che respira" la designer che porta la biofilia nelle case

Intervista a Laura Noé, autrice del libro "Una casa che respira" la designer che porta la biofilia nelle case

C’è chi progetta case e chi, come Laura Noé, insegna loro a respirare.
Interior, garden & biophilic designer, fondatrice dello studio Ndesign, Laura ha fatto della connessione tra natura e architettura la sua cifra distintiva. Nel suo primo libro, Una casa che respira – Design, piante e materiali per vivere in armonia (in crowdfunding su Bookabook), accompagna il lettore in un viaggio tra benessere, sostenibilità e consapevolezza abitativa.

Attraverso un linguaggio semplice e accessibile, l’autrice invita a guardare la casa come un organismo vivente, un ecosistema che dialoga con chi lo abita. Dalla scelta dei materiali naturali alla qualità dell’aria, dalla luce al verde indoor, ogni capitolo mostra come il design possa diventare una forma di cura, capace di migliorare la vita quotidiana.

In questa intervista, la designer e autrice Laura Noé ci racconta la genesi del libro, la sua “svolta verde” durante il lockdown e la visione di un futuro in cui l’abitare torni a essere profondamente umano, sensibile e in ascolto della natura.

Laura Noé e il suo libro “Una casa che respira”: quando il design diventa benessere

Una casa che respira intervista a Laura Noé, la designer che porta la natura dentro l’architettura

Partiamo dal titolo: cosa significa per te “Una casa che respira”?

Il titolo nasce da un’immagine semplice ma potentissima: la casa come organismo vivente. Spesso la consideriamo solo un contenitore di oggetti o uno spazio da arredare, ma in realtà è un ecosistema che influisce sul nostro umore, sul nostro sonno, persino sulla nostra salute. Una casa che respira è una casa che dialoga con chi la abita, che lascia entrare la luce, l’aria e la natura.

Perché hai sentito la necessità di scrivere questo libro proprio ora?

Negli ultimi anni ho sentito sempre più forte il bisogno di rendere accessibili temi che nel mio lavoro di designer spesso risultano “tecnici” o poco chiari ai clienti. Mi sono resa conto che le persone vogliono vivere meglio, ma non sanno da dove iniziare. Se poi mi presento come biophilic designer la maggioranza strabuzza gli occhi! Con questo libro ho voluto costruire un ponte tra progettisti e abitanti, per spiegare in modo semplice concetti che possono davvero migliorare la qualità della vita.

Nel libro mescoli teoria, esempi e consigli pratici. A chi è rivolto, in particolare? Solo addetti ai lavori o tutti noi?

È pensato per tutti. Ho scelto un linguaggio chiaro, senza tecnicismi, perché credo che il design debba essere un tema accessibile a chiunque abiti uno spazio, che sia una casa, un ufficio o un locale e può trovare spunti concreti per renderlo più armonioso e sano. Soprattutto ho cercato di rendere più comprensibile il tema dell’inquinamento indoor, a cui tengo particolarmente, proprio perché nessuno ne parla abbastanza e le conseguenze le vediamo ogni giorno.

Scrivi che con il lockdown del 2020 c’è stata la tua “svolta verde”: cosa è successo nella tua visione del progetto?

Quel periodo ha cambiato il nostro rapporto con gli spazi domestici. Restare chiusi in casa mi ha fatto capire quanto il comfort, la luce e il contatto con la natura influiscano sul nostro equilibrio mentale. Da lì ho deciso di studiare a fondo il biophilic design e integrare la natura in ogni progetto, non come decorazione ma come parte attiva del benessere.

Il termine biophilia è di moda da qualche anno: cosa significa davvero, al di là delle definizioni da manuale?

Laura noè designer biofilia

Per me significa riconnetterci alla nostra natura più autentica. La biofilia è quel legame innato che abbiamo con il mondo naturale, che ci fa stare bene vicino al verde, alla luce del sole, ai materiali naturali. È una forma di cura, una progettazione che mette al centro la vita, non solo l’estetica. Per dirlo in parole davvero semplici: per me è quella passeggiata rigenerante che fai in un bosco o in un parco dopo una giornata tremenda. Pensa come cambierebbe quindi tutto se le case fossero benefiche quanto una foresta!

Se dovessi dare 3 consigli veloci per rendere la propria casa più “viva”, da dove partiresti?

Luce naturale, piante e materiali. Aprire le finestre il più possibile e non nasconderle dietro strati e strati di tendaggi, introdurre il verde anche in piccoli gesti, come una pianta in cucina o sul tavolo da lavoro, ma anche e, forse soprattutto, scegliere materiali naturali e traspiranti, come il legno certificato negli arredi e la calce sulla pareti al posto della vernice tradizionale. Bastano questi tre elementi per cambiare la percezione di un ambiente.

Laura noè green designer

Quanto conta davvero la scelta dei materiali, rispetto alla disposizione degli spazi o all’uso del verde?

Conta tantissimo, perché i materiali sono ciò che tocchiamo e respiriamo ogni giorno. Anche un ambiente ben progettato perde valore se è realizzato con sostanze nocive. La sostenibilità, per me, inizia da ciò che non si vede: colle, vernici, finiture naturali. Ed è quasi sempre l’elemento che nessuno considera perché l’unica cosa che purtroppo si guarda in questi tempi difficili è il prezzo. La domanda che pongo spesso ai miei clienti è: “perché secondo te questo mobile costa così poco?”.

Hai una formazione che parte da geometra, passa per l’interior design e arriva al green design: quanto è stato importante non “incasellarsi”?

Fondamentale. Ogni tappa mi ha dato una prospettiva diversa: la precisione tecnica, la creatività del progetto, la sensibilità verso il benessere. Penso che un designer non debba mai smettere di imparare, perché il mondo dell’abitare è in continua evoluzione. Anche per questa ragione non smetto mai di mettermi in discussione, continuo a studiare e ascolto pareri diversi dal mio ad eventi di settore! I libri, poi, e le mostre d’arte sono anch’essi essenziali per essere sempre ispirati.

Hai scelto di pubblicare il libro tramite crowdfunding. Cosa ti ha spinta verso questa strada editoriale?

Seguivo Bookabook da tempo e mi ha ispirato fiducia fin dal primo momento. Da adolescente avevo già autopubblicato un libro fantasy, dopo aver provato a inviare il manoscritto a molte case editrici senza ricevere risposta. Con Bookabook è stato diverso: promettono di rispondere a tutti e mantengono la parola. Non mi aspettavo che lo accettassero subito! Mi piace il loro approccio: una pubblicazione che nasce dal dialogo con i lettori, proprio come questo libro.

Vedo che la scrittura è parte di te da sempre (hai anche pubblicato un fantasy da adolescente!): oggi come unisci il tuo lato creativo all’attività professionale?

La scrittura è diventata un’estensione del mio lavoro di designer. Mi aiuta a raccontare in modo più empatico il valore degli spazi e del progetto. Da poco collaboro anche con riviste di design, e scrivere mi permette di tradurre la parte più tecnica del mio mestiere in parole che chiunque può comprendere.

Secondo te, qual è l’ostacolo più grande che blocca le persone dal vivere in ambienti più sani e consapevoli?

La disinformazione. C’è ancora l’idea che creare una casa sana e sostenibile sia complesso o costoso, quando in realtà bastano consapevolezza e piccoli cambiamenti. Il problema è che spesso nessuno lo spiega in modo semplice.

Laura noè interior design bagno

“Non servono grandi interventi per vivere meglio”: vuoi chiudere con una riflessione su questa frase chiave del tuo libro?

Come detto poco fa, credo che il vero cambiamento inizi nelle piccole cose. Una finestra aperta, una pianta, una luce più calda. Sono dettagli che ci ricollegano alla natura e migliorano il nostro benessere quotidiano. La casa non deve essere perfetta: deve solo respirare con noi, ai nostri tempi e secondo i nostri gusti.

Come possiamo seguire il viaggio del libro?

Il libro è disponibile in preorder su Bookabook: acquistandolo ora si partecipa alla campagna di pubblicazione e si contribuisce a portarlo in libreria in tutta Italia. È un modo bellissimo per farlo nascere insieme.

Per chi vuole credere in questo progetto, a questo link si potrà acquistare in preorder e poi seguire tutti gli aggiornamenti: https://bookabook.it/libro/una-casa-che-respira-design-piante-e-materiali-per-vivere-in-armonia/

Qual è la tua visione dei prossimi 10 anni per chi progetta e abita spazi?

Laura noè designer

Credo in un design sempre più umano, inclusivo e attento al benessere. Gli spazi del futuro dovranno accogliere ogni persona, indipendentemente dall’età, dalle abilità o dallo stile di vita, offrendo comfort e bellezza a tutti. Saranno ambienti flessibili, rigeneranti e connessi con la natura, dove il progetto non si limita a “funzionare”, ma genera relazioni positive. Chi progetta dovrà unire empatia, conoscenza tecnica, sensibilità ambientale e sociale.

Una domanda che non ti hanno mai fatto ma che avresti voluto ti facessero?

Forse: “cosa significa per te progettare per le persone?” Per me significa ascoltare. Capire davvero chi hai davanti e creare spazi che raccontino la loro storia, non la mia. È lì che il design diventa vita. È anche per questa ragione che non impongo mai uno stile mio a nessuno, ma mi connetto ai veri desideri di chi dovrà viverli ogni giorno.

Sostieni la pubblicazione del libro Una casa che respira di Laura Noé

Una casa che respira è un libro che non parla solo di sostenibilità, ma di empatia, attenzione e consapevolezza.
Un invito a rallentare, osservare, e riscoprire la nostra connessione più autentica con gli spazi che abitiamo.

👉Sostieni la pubblicazione su Bookabook e scopri come anche la tua casa può iniziare a respirare.
https://bookabook.it/libro/una-casa-che-respira-design-piante-e-materiali-per-vivere-in-armonia/

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