EDIT Napoli 2025: Tra memoria e sperimentazione, la settima edizione della fiera ha trasformato Napoli in un racconto di creatività diffusa, confermando il suo ruolo di laboratorio internazionale del design d’autore.

Napoli, ottobre 2025. Per tre giorni la città si è trasformata in un grande laboratorio a cielo aperto: EDIT Napoli, la fiera internazionale dedicata al design indipendente e d’autore — curata da Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi — è tornata per la sua settima edizione, riaffermando il legame profondo tra design, cultura e territorio.
Non un semplice evento, ma un’esperienza diffusa che ha saputo intrecciare artigianato e industria, tradizione e ricerca, restituendo alla città la sua vocazione di spazio creativo, dove il fare diventa pensiero e la materia racconto.
La Santissima: il cuore simbolico e pulsante di EDIT Napoli

Nel cuore dei Quartieri Spagnoli, La Santissima Community Hub ha accolto il cuore espositivo della manifestazione.
L’ex ospedale militare, rimasto silenzioso per oltre trent’anni e oggi rinato come spazio per l’arte e l’innovazione, si è trasformato in un luogo sospeso tra memoria e futuro.
All’ingresso, il portale ideato da @_lemonot introduceva i visitatori in un paesaggio poetico: le vele tessili Thalassa di Teresa Carnuccio, realizzate in cianotipia, fluttuavano leggere sotto le volte dell’ex ospedale, evocando un mare di luce e silenzio.
Un allestimento che ha incarnato perfettamente lo spirito di EDIT Napoli: il design come gesto poetico, come strumento di dialogo tra materia, spazio e tempo.
Tra sperimentazione e racconto: i progetti protagonisti

Le sale della Santissima si sono animate di installazioni, micro-serie e materiali inediti, dove l’artigianato incontra la ricerca progettuale.
Dalle sedute in cartapesta di Thirtyone alle sculture funzionali di Iranzo, nate dal recupero di reti sportive ed edili, fino alle lampade modulari Inrō di Atelier Nuanda: ogni progetto ha raccontato un diverso modo di interpretare il contemporaneo.
Tra gli espositori più apprezzati:
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@PotPot, che ha conquistato con il suo linguaggio ironico e pop;
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Magliocco Rugs, che ha narrato l’identità dei luoghi attraverso trame scultoree;
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Enrico Girotti con La Piega, esempio perfetto di dialogo tra gesto artigianale e rigore formale.

Premi e riconoscimenti: la poesia del gesto
La giuria internazionale — composta da Álvaro Catalán de Ocón, Claire Laurent (Paragone), Alessandro Valenti (Elle Decor Italia) ed Ermanno Zanini (Jumeirah Group) — ha premiato i progetti più significativi dell’edizione 2025.
- Premio principale – Area Main: Inserti di Chiara Lionello, una collezione di vasi che fonde ceramica e alluminio anodizzato, esaltando la delicatezza del gesto quotidiano.
- Premio Area Seminario (under 30): Moon Candle Holder di Katryna, un portacandele dal linguaggio sensuale e materico.
- Menzioni speciali: Loggi Set di Trama, nato da un laboratorio di inclusione sociale in Umbria, e Inrō di Atelier Nuanda, raffinata sintesi di modularità e luce.
Il design nei luoghi del patrimonio: i progetti CULT
EDIT Napoli ha superato i confini dell’esposizione, espandendosi nei luoghi simbolo del Vomero.
I progetti CULT hanno costruito un percorso immersivo tra arte, architettura e design, restituendo nuova vita a spazi iconici.
A Castel Sant’Elmo, Animal Factory di Luca Boscardin ha trasformato la Piazza d’Armi in un parco scultoreo in acciaio colorato;
Paesaggio di riflessioni di Diego Rivero Borrell per Ranieri ha unito Napoli e Città del Messico attraverso la pietra lavica.
Alla Certosa di San Martino, Time-Table di Giuliano Andrea Dell’Uva e Luciano Romano ha raccontato la mise en place come rito e memoria, mentre Salone di Musica e Letteratura di Cetty Grammatica & Azucena ha celebrato il dialogo tra suono, tavola e convivialità.
Infine, alla Villa Floridiana, Marta Sala Éditions e Tomas Alia hanno intrecciato luce e storia in due installazioni di straordinaria eleganza.
Gioco, tecnologia e memoria: i progetti Extra

Nei progetti Extra, il design si è fatto riflessione e gioco.
Pietro Corraini, con Giocare è una cosa seria, ha invitato a guardare il quotidiano da nuove angolazioni, mentre in Tecnologia come Decorazione ha esplorato il confine tra artigianato e meccanica, grazie alla collaborazione con Bovini 1909, Ceramica Gatti e The Fablab Milano.
Coralla Maiuri, invece, ha trasformato la storica Salumeria Malinconico con Dice dice, pare pare: un percorso sensoriale dove arte, design e memoria si fondono in un racconto intimo e luminoso.
EDIT Napoli 2025: la città come visione
Con la sua capacità di intrecciare il sapere artigianale con la ricerca contemporanea, EDIT Napoli continua a essere una delle piattaforme più significative del design d’autore.
Più che una fiera, un luogo di incontro e di pensiero, dove Napoli si conferma città laboratorio: un organismo vivo in cui la progettazione diventa linguaggio culturale, espressione collettiva e strumento per immaginare il futuro.










