Intervista ad Andrea Castrignano: il futuro del design è su misura, tra emozione, identità e innovazione

Intervista ad Andrea Castrignano: il futuro del design è su misura, tra emozione, identità e innovazione

Conosciuto per la sua capacità di trasformare gli spazi in narrazioni personali, Andrea Castrignano è oggi una delle voci più autorevoli del panorama dell’interior design italiano. La sua firma è riconoscibile non solo nello stile, ma soprattutto nell’approccio: progettare ambienti che sappiano emozionare e raccontare chi li abita. Dalla contaminazione tra arte, moda e tecnologia fino alla valorizzazione del Made in Italy come patrimonio culturale e creativo, Castrignano interpreta il design come un linguaggio vivo, capace di fondere estetica, funzionalità e sostenibilità. In questa intervista ad Archi & Interiors, condivide riflessioni e visioni su come stiano cambiando i modi di vivere e progettare la casa, e su quali sfide attendano il design del futuro.

Andrea Castrignano e la casa come racconto: tra sartorialità, emozione e innovazione

Andrea Castrignano progetto interior
Credits Photo: Filippo Molena

Negli ultimi anni il design e l’architettura hanno iniziato a dialogare con la società in modi sempre più fluidi e contaminati. Quali nuovi linguaggi progettuali ritiene stiano emergendo oggi e come li integra nel suo lavoro?

Oggi design e architettura vivono una fase stimolante: i confini tra discipline si stanno dissolvendo e vedo emergere linguaggi che mescolano arte e tecnologia, interior e moda, spazi fisici e digitali. L’estetica non è più fine a sé stessa, ma strumento per raccontare valori, esperienze e stili di vita. Nel mio lavoro questo si traduce in tre approcci: personalizzazione estrema, perché ogni progetto è un abito sartoriale fatto di colori, materiali e dettagli; contaminazione, prendendo ispirazione dalla natura, dall’arte, dalla moda e dal digitale; accoglienza, con spazi che siano emozionali e funzionali insieme. Il nuovo linguaggio non è legato solo alla forma o alla funzione, ma al racconto: ogni casa è unica perché riflette chi la vive.

Gli spazi abitativi ed urbani riflettono e, allo stesso tempo, influenzano le trasformazioni sociali. Quali tendenze socioculturali stanno oggi ridefinendo il modo in cui progettiamo e viviamo gli ambienti?

Il lockdown ha cambiato radicalmente il nostro modo di abitare. La casa non è più solo rifugio, ma anche ufficio, palestra, ristorante e cinema. Le tendenze principali che vedo sono: Flessibilità: spazi multifunzionali che si trasformano nel corso della giornata grazie ad arredi e soluzioni mobili. Benessere: più luce naturale, più natura, più comfort tecnico. La casa deve farci stare bene. Tecnologia integrata: la domotica è sempre più invisibile ma fondamentale, rendendo gli spazi intuitivi e sicuri. Identità e racconto: soprattutto le nuove generazioni vogliono che la casa parli di loro, diventando scenografia del proprio stile di vita.

Nel suo approccio progettuale, quanto è importante lo studio delle abitudini e dei comportamenti delle persone? Ci racconta come questo dialogo con gli abitanti orienta le sue scelte di design?

Andrea Castrignano progetto immagini interior design living
Credits Photo: Armando Moneta

È fondamentale: è sempre il punto di partenza. La prima domanda che faccio è “e tu di che colore sei?”, perché il colore racconta molto della personalità di chi vivrà la casa. Non impongo mai uno stile, preferisco capire abitudini, esigenze e desideri. Da lì nasce un progetto fatto di spazi, materiali e dettagli pensati su misura. Non creo “una casa qualsiasi”, ma “la loro casa”, che li accolga e li rappresenti ogni giorno.

Sempre più architetti parlano di “spazi di passaggio”, ambienti che diventano esperienze e si modellano sulle esigenze di chi li vive. Come interpreta questi spazi e quale ruolo occupano nei suoi progetti?

Non li considero mai zone di servizio, ma vere occasioni progettuali. Sono momenti di transizione che possono emozionare e raccontare lo stile della casa. Spesso uso il mio effetto “scatola” e aggiungo luce o piccoli dettagli di arredo che trasformano il passaggio in un’esperienza. Così anche un corridoio diventa parte del racconto.

Il mercato dell’arredamento e dell’interior design è in costante evoluzione. Quali sono, secondo lei, le tendenze più concrete e durature che vedremo consolidarsi nei prossimi 3-5 anni?

Non amo parlare di “tendenze”: l’interior non è moda, non possiamo rifare casa ogni stagione. Una casa deve durare e rispecchiare chi la vive. Ma vedo orientamenti concreti: personalizzazione, perché si cercano soluzioni uniche; flessibilità, con spazi adattabili ai diversi momenti della giornata; e benessere abitativo, con più attenzione a luce, colore e comfort complessivo.

Quali materiali o tecnologie ritiene stiano cambiando radicalmente il modo di progettare oggi e che avranno un impatto anche nel lungo periodo?

Andrea Castrignano progetto immagini interior camera da letto

I materiali sostenibili e riciclati sono ormai una risorsa, non un compromesso: legni certificati, tessuti naturali, rivestimenti innovativi. La domotica sta trasformando il progetto, rendendo la casa intelligente ed efficiente. E la stampa 3D apre scenari inediti, permettendo di creare arredi e dettagli unici. È un dialogo costante tra tradizione e innovazione.

Il design italiano continua ad essere un punto di riferimento internazionale. Come vede il futuro del Made in Italy e quali sono le sfide per mantenerne l’eccellenza?

Il Made in Italy ha una forza unica: unisce creatività, artigianato e innovazione. Per il futuro vedo due sfide principali: mantenere l’eccellenza qualitativa, investendo nella formazione dei giovani e nelle competenze artigiane; e essere sempre più internazionali, saper dialogare con mercati diversi senza perdere identità. Il nostro futuro sta nell’equilibrio tra tradizione e innovazione.

C’è un progetto recente che considera particolarmente significativo per il suo percorso?

Sì, la mia nuova suite vista mare, che considero un manifesto della mia filosofia. Ogni dettaglio è pensato per unire funzionalità ed emozione: materiali naturali, linee pulite, colori in dialogo con il paesaggio. Chi entra deve percepire armonia e benessere. Questo progetto sintetizza il mio approccio: partire dal contesto, interpretarlo e restituirlo in uno spazio che emozioni e sappia accogliere.

Come coniugare responsabilità ambientale e qualità estetica in un progetto senza compromessi?

Andrea Castrignano progetto bagno

Non sono concetti in conflitto, anzi si rafforzano a vicenda. La chiave è selezionare materiali duraturi e rispettosi dell’ambiente e saperli interpretare con un design capace di emozionare. La vera sostenibilità è anche questa: creare spazi belli e senza tempo, che non abbiano bisogno di essere rifatti dopo pochi anni.

Nel rapporto con le aziende partner, quali caratteristiche cerca e come si sviluppa una collaborazione di successo?

Un progetto di qualità nasce dal lavoro di squadra. Cerco aziende affidabili, attente al dettaglio e con voglia di innovare. La collaborazione funziona quando c’è dialogo continuo e ascolto reciproco: io porto la visione, loro il know-how tecnico. Le realtà che stimo di più sono quelle che diventano partner creativi, pronte a sperimentare insieme: è lì che nasce il vero valore aggiunto.

Se dovesse descrivere l’abitare tra 10 anni in tre parole chiave, quali sceglierebbe e perché?

Andrea Castrignano e la casa come racconto tra sartorialità, emozione e innovazione
Credits Photo: Giorgio Baroni

Flessibilità, perché gli spazi dovranno adattarsi ai ritmi variabili della vita quotidiana.
Emozione, perché una casa deve trasmettere benessere attraverso luce, colore e materiali.
Identità, perché ogni progetto continuerà a raccontare chi lo vive, come un abito su misura.

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